Abbazia di Monte Maria

L’Abbazia di Monte Maria è un magnifico monastero benedettino che vanta, oltre una posizione invidiabile, anche un rilevante ruolo storico e religioso per la regione. È l’edificio benedettino più alto d’Europa, essendo collocato a 1335 m s.l.m. nel comune di Malles, nell’alta Val Venosta.

La fondazione dell’Abbazia si deve alla volontà dei nobili di Tarasp nel 1150 circa, che la edificarono nel luogo dove un tempo sorgeva una piccola cappella dedicata alla Vergine Maria. Successivamente, alla fine dell’XI secolo, trasferirono qui la loro sede monastica da Scuol-Schuls nell’Engadina. Venne consacrata nel 1160. Questo magnifico complesso religioso è formato da vari elementi tra cui l’originaria chiesa romanica che subì nel corso del ‘600 modifiche verso lo stile barocco; un chiostro dove sui lati si articolano i vari ambienti riservati alla vita di clausura; un giardino e infine la Cappella di San Egidio costruita nel punto in cui sorgeva la prima cappella dedicata alla Vergine.

La romanica chiesa di Nostra Signora, edificata in onore della Vergine Maria è costituita da tre navate risalenti al XII secolo e nel 1643 e poi nel 1648 subì radicali lavori di ristrutturazione che le diedero l’attuale aspetto barocco. La chiesa abbaziale di Monte Maria in origine aveva cinque navate ma successivamente due di quelle furono separate per creare altri ambienti interni come il coro, la sacrestia e la cappella. L’unico settore del complesso religioso che non ha subito modifiche è la cripta in stile romanico-bizantina.

La Cripta

La cripta è il cuore antico dell’Abbazia di Monte Maria e si possono osservare alcuni affreschi romanici con influssi bizantini, uno dei pochissimi esempi di questo stile artistico della regione alpina. Nel 1643 venne eretto un muro su una parte della cripta così da adibirla alla sepoltura dei monaci ma nel 1980 tale muro fu demolito e vennero alla luce degli antichi affreschi romani, sconosciuti fino ad allora. La cripta è visitabile solo nel periodo estivo esclusivamente durante la preghiera serale dei Vespri, per non danneggiare ulteriormente gli affreschi.