Abbazia di Santa Maria di Vezzolano

L’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano, sito nel comune di Albugnano, è un complesso religioso realizzato in stile gotico e romanico e rappresenta uno degli esempi architettonici più significativi dell’epoca medievale piemontese. Sulle sue origini sono nate varie leggende; quella più nota racconta che Carlo Magno, nell’anno 773,

mentre si recava a caccia presso i boschi di Vezzolano, fu improvvisamente bloccato dall’apparizione di tre scheletri usciti da una tomba. Gli venne in soccorso un eremita che lo invitò a pregare la Vergine Maria e a seguito di questo episodio, Carlo Magno decise di edificare in quel luogo una chiesa abbaziale. Attraverso un studio storico è presumibile che già era presente un edificio religioso durante l’epoca longobarda. Nel X secolo l’abbazia subì l’azione distruttiva dei Saraceni ma venne ricostruita. L’abbazia venne abitata da religiosi fino agli inizi dell’Ottocento, durante la dominazione napoleonica.

Il complesso abbaziale di Vezzolano si presenta con un una chiesa, il campanile, il chiostro e la sala capitolare. L’alternanza delle fasce cromatiche dovute all’utilizzo della pietra arenaria e il mattone, hanno lo scopo di marcare lo stile architettonico dell’abbazia simile alle scuole di tradizione ligure e toscana. Nel 1189 venne terminata ma nel corso dei secoli subì alcuni interventi di restauro e in particolare durante il periodo gotico. Il portale principale è molto ricco, con piccoli pilastri quadrati decorati con motivi vegetali e geometrici come pure i capitelli: la lunetta raffigura la Vergine in trono con ai lati due angeli.

La facciata è ornata da tre ordini di piccole colonne, con al centro una grande bifora, pregevole composizione che ruota attorno alla figura del Cristo e affiancato da due arcangeli: Michele e Raffaele.
Il campanile in stile romanico con archetti, è stato rimaneggiato nella zona superiore e si trova nella parte più in alto a sinistra dell’abbazia. Le volte sono formate da archi acuti e la navata centrale è divisa da un intramezzo finemente decorato.

Questo edificio poggia su cinque archi a sesto acuto ed è istoriato con due ordini sovrapposti di decorazioni scultoree policrome. Alle spalle dell’altare maggiore spicca lo splendido e pregevole trittico in terracotta colorata realizzato intorno alla metà del XV secolo mentre sui lati della finestra centrale si possono osservare due bassorilievi romanici, di notevole fattura, in pietra rappresentanti l’Arcangelo Gabriele e la Madonna. All’interno della chiesa abbaziale sono presenti anche degli affreschi di un certo pregio artistico come il Cristo fra i simboli degli Evangelisti, l’Adorazione dei Magi, un Defunto in toga rossa e il Contrasto dei tre vivi e dei tre morti. Nell’ultimo affresco è quasi certo il legame con l’episodio che coinvolse Carlo magno e che diede origine alla leggenda sulla nascita dell’Abbazia di Vezzolano.

Un lato del chiostro è costituito da arcate ogivali edificate su pilastri cilindrici, alternati a piccole colonne, mentre quello successivo da arcate che poggiano su pilastri poligonali e nell’ultimo appaiono invece contrapposizioni stilistiche fra pilastri poligonali e bifore romaniche.
Nella Sala Capitolare si accede attraversando una porta fiancheggiata da due bifore: ora è allestita un mostra fotografica permanente con illustrazioni delle chiese romaniche delle campagne astigiane.