Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

Storia dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore è un complesso monastico di straordinario valore storico, artistico e religioso. L’accesso all’Abbazia passa attraverso un palazzo medievale in mattoni rossi che si raggiunge oltrepassando un ponte levatoio, sovrastato da una robusta torre. Sopra il grande arco d’ingresso è visibile una terracotta smaltata dove è rappresentata la Madonna col Bambino con due angeli ai fianchi.

Da qui inizia un bel viale di cipressi, percorrendolo si incontrano l’orto botanico dell’antica farmacia, una peschiera risalente al 1533 e alcune cappelle. Al termine del viale si erge grandioso il campanile in stile gotico-romanico, l’abside e la facciata gotica della chiesa. Da una porta laterale della chiesa si accede al Chiostro Grande.

Il chiostro grande venne realizzato tra il 1426 e il 1443 in cui al centro è posta una statua di marmo di San Benedetto. Il lato più antico presenta un particolare quanto suggestivo doppio loggiato in corrispondenza del primo e del secondo piano, costituito da archi a tutto sesto sorretti da colonne. Le gallerie del pian terreno del chiostro custodiscono una delle più belle e significative testimonianze della pittura rinascimentale italiana, con affreschi che mostrano la Storia di San Benedetto, realizzati da Luca Signorelli e Antonio Bazzi detto “Il Sodoma”.

Dal chiostro si può accedere alla chiesa tramite un passaggio in cui sulla sinistra si può ammirare un affresco che raffigura “Gesù che porta la croce”, sulla destra “Gesù alla colonna” e San Benedetto, tutti capolavori del Sodoma. Proseguendo la visita si arriva all’atrio dove un tempo sorgeva una chiesa del 1319. La chiesa, dall’interno luminoso, è costituita da una sola navata a croce latina e nel 1772 fu rinnovata con un tocco in stile barocco. Tra le maggiori opere artistiche conservate nella chiesa è il coro in legno intagliato e intarsiato da fra Giovanni da Verona nel 1503-1505. Un’opera mirabile di tarsia tra le più importanti d’Europa. Altre opere che si possono vedere conservate in questa superba chiesa toscana sono il leggio di frà Raffaele da Brescia e due opere di Jacopo Ligozzi, una tela raffigurante l’Assunta e la Natività di Maria eseguita nel 1598 posta dietro l’altare maggiore.

Il complesso religioso, oltre al Chiostro Grande, ha anche il cosiddetto Chiostro di Mezzo realizzato nel XV secolo. Sopra la porta di accesso è posta una tela che raffigura la Madonna col Bambino e angeli del XV secolo. Il refettorio costruito nel tra il 1387 e il 1390, si presenta con un ambiente spazioso, illuminato da grandi finestre rettangolari. Le pareti e la volta sono decorate con affreschi del 1670 eseguiti da frà Paolo Novelli.

La sala della Biblioteca, voluta dall’abate Francesco Ringhieri nel 1515, venne disegnata da fra Giovanni da Verona, che ne scolpì anche i capitelli, intagliò il portone di ingresso, l’armadio per i corali sulla parete di fondo e il candelabro ligneo del 1502, collocato in mezzo alla sala. La pregevole biblioteca dell’Abbazia conserva circa 40.000 tra manoscritti, testi antichi e incunaboli.
Un altro gioiello da non perdere durante il nostro tour è la Farmacia originaria del XVI secolo. Possiamo ammirare alcuni vasi di ceramica bianca e azzurra con sopra lo stemma dell’abbazia e una ricca collezione di erbe medicinali.