Abbazia di Santa Maria della Sambucina

Rimangono ancora oscure le origini dell’Abbazia di Santa Maria della Sambucina. L’ipotesi più probabile vede la fondazione dell’edificio religioso intorno al 1087 per mano di una comunità di benedettini con a capo Sigismondo. Anche in questo caso manca una documentazione ufficiale.

L’interesse maggiore di questo remoto e antico monastero è legato all’autorizzazione papale a fondare ovunque case filiali connesse all’Abbazia della Sambucina. Da qui, dunque, “presero vita” numerose altre abbazie come, l’Abbazia di Santa Maria di Corazzo, l’Abbazia di Santa Maria di Novara, l’Abbazia di Santo Spirito, l’Abbazia di Santa Maria della Matina, l’Abbazia di Santa Maria di Acquaformosa.

L’aspetto originario della chiesa abbaziale è quasi totalmente perso a causa dei numerosi terremoti, in particolare nel corso del XVII secolo ma tra i più disastrosi fu quello del 1184. Successivamente fu ricostruita con l’aiuto dei cistercensi di Casamari.

Un altro evento sismico si verificò nel 1220 tanto da costringere i monaci a trasferirsi temporaneamente presso l’abbazia di Santa Maria della Matina, ritornando alla Sambucina durante il periodo estivo.
Nel 1561 una frana disastrosa distrusse parte della chiesa. L’iniziale ricostruzione venne interrotta nel 1807, dopo la soppressione dell’ordine Cistercense decretata dal governo di Giuseppe Bonaparte.